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STATUTI, DOCUMENTI E MEMORIE DI VILLAFRANCA PIEMONTE (1384) 63 (( duno al perpetuoi adempimento, e per fondo di dette Messe assegnò 125 tavole di (( Campo nella regione di S. Sudario da segregarsi da maggiore pezza di lei propria (( ivi esistente, e non adempiendosi esattamente la dì Lei voluntà sostituì al Legato « la Congregazione di Carità di Villafranca col riferito peso ; godendo il predetto (( Sigr Verduno di questa cappella il Padronato. (( S. Maria Coronata, e denominata altresì la Vecchia. Esisteva già un altare {( alzato fra la Cappella di S. Nicolò, e di S. Gio Batta dedicato alla B. V. sotto il (( tìtolo della Coronata il di cui Padronato spettava alh nobili Pistoni di Villafranca (( conteso colli nobili Marini nel 1565. Convennero in quell'anno che li fratelli Michele (( e Giovanni Marini cedere dovessero ogni ragione sopra questo altare al Constanzo (( Pistone, e che questo in correspettività delle spese sofferte nella lite cedesse ai Ma- (( rini Tavole 75 di Campo, e rimettesse loro tutti gli instromenti rogati dal fu Gio- (( fredo Pistone appartenenti ai detti Marini. Fu poi questo altare atterrato avanti (( la Visita di Monsig. di Sarsena non facendosi in essa alcuna di lui menzione. a S. Gio. Battista. Fin dal 14 Secolo godono li sig.ri Ajmari il Padronato di (( questa Cappella a cui il Vend° Prete D. Antonio Ajmari già Prevosto di S. Ste- (( fano li 7 Maggio 1371 institui una Cappellania perpetua per la quale assegnò Gior- (( nate 41 (oggidì 42-26.4) di terra nel territorio di Villafranca coll'obbligo a tutti li (( futuri Cappellani di celebrare cottidianamente al di lei altare giusta la pia di lui « intenzione, e di assistere al Prevosto di S. Stefano, ed intervenire allì Vespri, (( Mattutino, e Messa col canto nella di lui Parochiale chiesa nella Vigilia, e festa (( del SS. Natale, e due seguenti giorni, nelle feste della Circoncisione, ed Epifania (( del Signore, nel Sabbato Santo, e giorni di Pasqua di Ressurezione, Ascensione, (( e Pentecoste, in quelli della Purificazione, Annunziazione, Vigilia, ed Assunzione (( di Maria Vergine, nelle solennità di S. Gio Batta, e di tutti li Santi, e non interve- (( nendo dovesse il d.^ Cappellano sborsare per caduna mancanza due soldi (allora (( correnti) al detto Prevosto, escluso un legittimo impedimento, e dell'osservanza di (( quanto sopra ogni Cappellano dovesse prestarne il giuramento nelle mani dell'Or- (( dinario di Torino. Pendente la pastorale Visita del fu Arcivescovo Mong. di Rorà (( fu dal Beneficiato consegnato la riferita officiatura da alcuni Secoli ommessa, e (( ricercato se doveva di bel nuovo intraprendersi, rispose Egli essere oggigiorno la (( Chiesa sufficientemente officiata dai Regolari ai quali passò la cura dell'anime, (( onde doversi ommettere La descritta messa cottidiana attesa la corrusione de' ter- (( reni cagionata dal torrente Pelice, di giornate 7 circa dal predetto Arciv. M^^ di (( Rorà fu ridotta a cinque per settimana. « Perseverò sempre il Padronato di questa Cappella nella famiglia dei Ajmari ((Colla ragione altresì dello Sepolcro scavato a piedi dell'altare; giusta l'Instro- (( mento di fondazione in cui sono chiamati al Padronato della Cappella, e Cappel- (( lania tutti gh individui dei Ajmari in infinito in linea mascolina tanto, alla quale (( sostituì quella de' Petiti di Villafranca, ed estinta questa chiamò il Vescovo di (( Torino. Circ'al 1739 avendo il sig. Carlo Barberis sposato la figliuola unica del « sigr Ajmari, ed erede universale, pretese la nomina col Padronato di questo Be- (( neficio, e di quello di S. Martino, e S. Vincenzo e nel 1734, i735j ecc. si ventilò la (( causa avanti il R. Senato di Torino, la quale terminò con transazione fra il Pro- (( curatore Barberis ed il Chiafredo Ajmari, e si transigè che al Sig. Barberis spet- (( tasse il Padronato del Beneficio di S. Martino, e S. Vincenzo, ed al Sigr. Aimari (( quello di S. Gio, e non avendo avuto Ìl Sigr Barberis che una sola figliuola, passò (( a questa il Padronato, e fu sposata al Sigr Molineris di Torino. Si osservi essersi « quasi in ogni tempo soddisfatte le Messe portate da questo Beneficio, e cosi di
Title | Miscellanea di storia italiana. Terza serie. Tomo XVIII. |
Contributors | Regia Deputazione di storia patria. |
Publisher | Stamperia Reale, |
Date | 1918 |
Call Number | DG651.M67 |
Language | Italian |
Subject | Italy History Sources. |
Type | Books/Pamphlets |
Related Resource Identifier | http://yufind.library.yale.edu/yufind/Record/2820196 |
Title | Page 63 |
Type | Books/Pamphlets |
Transcript | STATUTI, DOCUMENTI E MEMORIE DI VILLAFRANCA PIEMONTE (1384) 63 (( duno al perpetuoi adempimento, e per fondo di dette Messe assegnò 125 tavole di (( Campo nella regione di S. Sudario da segregarsi da maggiore pezza di lei propria (( ivi esistente, e non adempiendosi esattamente la dì Lei voluntà sostituì al Legato « la Congregazione di Carità di Villafranca col riferito peso ; godendo il predetto (( Sigr Verduno di questa cappella il Padronato. (( S. Maria Coronata, e denominata altresì la Vecchia. Esisteva già un altare {( alzato fra la Cappella di S. Nicolò, e di S. Gio Batta dedicato alla B. V. sotto il (( tìtolo della Coronata il di cui Padronato spettava alh nobili Pistoni di Villafranca (( conteso colli nobili Marini nel 1565. Convennero in quell'anno che li fratelli Michele (( e Giovanni Marini cedere dovessero ogni ragione sopra questo altare al Constanzo (( Pistone, e che questo in correspettività delle spese sofferte nella lite cedesse ai Ma- (( rini Tavole 75 di Campo, e rimettesse loro tutti gli instromenti rogati dal fu Gio- (( fredo Pistone appartenenti ai detti Marini. Fu poi questo altare atterrato avanti (( la Visita di Monsig. di Sarsena non facendosi in essa alcuna di lui menzione. a S. Gio. Battista. Fin dal 14 Secolo godono li sig.ri Ajmari il Padronato di (( questa Cappella a cui il Vend° Prete D. Antonio Ajmari già Prevosto di S. Ste- (( fano li 7 Maggio 1371 institui una Cappellania perpetua per la quale assegnò Gior- (( nate 41 (oggidì 42-26.4) di terra nel territorio di Villafranca coll'obbligo a tutti li (( futuri Cappellani di celebrare cottidianamente al di lei altare giusta la pia di lui « intenzione, e di assistere al Prevosto di S. Stefano, ed intervenire allì Vespri, (( Mattutino, e Messa col canto nella di lui Parochiale chiesa nella Vigilia, e festa (( del SS. Natale, e due seguenti giorni, nelle feste della Circoncisione, ed Epifania (( del Signore, nel Sabbato Santo, e giorni di Pasqua di Ressurezione, Ascensione, (( e Pentecoste, in quelli della Purificazione, Annunziazione, Vigilia, ed Assunzione (( di Maria Vergine, nelle solennità di S. Gio Batta, e di tutti li Santi, e non interve- (( nendo dovesse il d.^ Cappellano sborsare per caduna mancanza due soldi (allora (( correnti) al detto Prevosto, escluso un legittimo impedimento, e dell'osservanza di (( quanto sopra ogni Cappellano dovesse prestarne il giuramento nelle mani dell'Or- (( dinario di Torino. Pendente la pastorale Visita del fu Arcivescovo Mong. di Rorà (( fu dal Beneficiato consegnato la riferita officiatura da alcuni Secoli ommessa, e (( ricercato se doveva di bel nuovo intraprendersi, rispose Egli essere oggigiorno la (( Chiesa sufficientemente officiata dai Regolari ai quali passò la cura dell'anime, (( onde doversi ommettere La descritta messa cottidiana attesa la corrusione de' ter- (( reni cagionata dal torrente Pelice, di giornate 7 circa dal predetto Arciv. M^^ di (( Rorà fu ridotta a cinque per settimana. « Perseverò sempre il Padronato di questa Cappella nella famiglia dei Ajmari ((Colla ragione altresì dello Sepolcro scavato a piedi dell'altare; giusta l'Instro- (( mento di fondazione in cui sono chiamati al Padronato della Cappella, e Cappel- (( lania tutti gh individui dei Ajmari in infinito in linea mascolina tanto, alla quale (( sostituì quella de' Petiti di Villafranca, ed estinta questa chiamò il Vescovo di (( Torino. Circ'al 1739 avendo il sig. Carlo Barberis sposato la figliuola unica del « sigr Ajmari, ed erede universale, pretese la nomina col Padronato di questo Be- (( neficio, e di quello di S. Martino, e S. Vincenzo e nel 1734, i735j ecc. si ventilò la (( causa avanti il R. Senato di Torino, la quale terminò con transazione fra il Pro- (( curatore Barberis ed il Chiafredo Ajmari, e si transigè che al Sig. Barberis spet- (( tasse il Padronato del Beneficio di S. Martino, e S. Vincenzo, ed al Sigr. Aimari (( quello di S. Gio, e non avendo avuto Ìl Sigr Barberis che una sola figliuola, passò (( a questa il Padronato, e fu sposata al Sigr Molineris di Torino. Si osservi essersi « quasi in ogni tempo soddisfatte le Messe portate da questo Beneficio, e cosi di |
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