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290 DE GERBAIX DI SONNAZ trattati vantaggiosi a tutta la Nazione. Tale trattato difensivo colla Spagna, contro i corsari barbareschi, cogli Svizzeri, i più antichi alleati della Real Casa di Savoia contro ogni Potenza (i) che intendesse assalire qualunque degli Stati confederatij trattato col quale l'Impero rinuncierebbe ad ogni diritto suiritalia. Sez. 7 : Vicariato imperiale della Real Casa di Savoia e conclusione. La Nazione Italiana riunita potrebbe dichiarar prescritti i pretesi diritti dell'Impero, cosi sarebbero indipendenti dairimpero i ducati d'i Milano e di Mantova. E' un vantaggio di liberare l'Itaha del Vicariato Imperiale, come si fece già pegli Svizzeri ed i territorii occupati isulla Savoia dalla Francia col trattato del 1601, cioè Eresse, Bugey e Vailromey. Una Confederazione cosi fatta è certamente cosa nuova ed insolita in Italia, ma a di nostri, non già nei tempi antichi, ma non nell'Europa mo¬ derna, che anzi le confederiazioni, quando composte di Stati di 'una nazioine medesima, quando ristrette alla difesa, quando il principale loro scopo fu diretto alla sicurezza ed alla prosperità comune, furono durevolissime e pro- dussero buoni effetti. Cito le leghe degli Svizzeri, degli Olandesi, la confe¬ derazione fra i principati e le Repubbliche che compongono il Corpo Ger¬ manico, gli Stati Uniti di America. In una confederazione degli Stati d'I¬ talia si riunirebbero popoli non solo della stessa nazione, ma eziandio tutti della stessa Religione, annoverando inoltre tra i suoi Potentati il capo me¬ desimo della Religione cattolica (2). Questa memoria venne spedita ai vari Stati Italiani : ma a Roma solo li 13 maggio 1792 al Cav, Damiano di Priocca ministro Plenipotenziario di Sua Maestà il re Vittorio Amedeo III presso il Pontefice Pio VL A Venezia era stata inviata prima, poiché il 15 ottobre 1791 il doge Manin rispose gih con un asciutto diniego di discutere la proposta. La corte di Napoli replicò che era meglio circoscrivere la confedera¬ zione ai bisogni militari ed agli eventi presenti. Circa alla risposta dell'Austria essa fu anche negativa poiché il conte d'Hauteville scrisse li 12 dicemr'e 1792 quainto segue : <( Questo progetto può (( in oggi riguardarsi come svanito e perduto dacché la Corte di Vienna, (( cui la semplicità di esso non tornava forse a grado, ci eccitò contro delle a difficoltà, ed ha progettato a suo luogo un piano di difesa ed alleanza (( armata, di cui sebbene non si abbia che una confusa nozione, puossi però « prevedere abbastanza, che e tempo richiederà assai e calma a concertarlo, (ced ha specialmente in oggetto poi la difesa della Lombardia austriaca». (i) Dicesi che il gran cancelliere De Gubernatis abbia fatto un progetto di unire la Savoia intimamente alla Svizzera. Se si trovasse modb di affidare a questa bellicosa Nazione la difesa senza pregiudizio della sovranità dei nostri sovrani si risparmierebbero spese infinite e si procurerebbe meglio la difesa di un paese aperto e senza fortezze. (2) Il documento si trova negli Archivi di Stato di Torino e venne pubblicato da N, Bianchi, Storia della monarchia Piemontese, voi. III, pag. 527.
Title | Miscellanea di storia italiana. Terza serie. Tomo XVIII. |
Contributors | Regia Deputazione di storia patria. |
Publisher | Stamperia Reale, |
Date | 1918 |
Call Number | DG651.M67 |
Language | Italian |
Subject | Italy History Sources. |
Type | Books/Pamphlets |
Related Resource Identifier | http://yufind.library.yale.edu/yufind/Record/2820196 |
Title | Page 289 |
Type | Books/Pamphlets |
Transcript | 290 DE GERBAIX DI SONNAZ trattati vantaggiosi a tutta la Nazione. Tale trattato difensivo colla Spagna, contro i corsari barbareschi, cogli Svizzeri, i più antichi alleati della Real Casa di Savoia contro ogni Potenza (i) che intendesse assalire qualunque degli Stati confederatij trattato col quale l'Impero rinuncierebbe ad ogni diritto suiritalia. Sez. 7 : Vicariato imperiale della Real Casa di Savoia e conclusione. La Nazione Italiana riunita potrebbe dichiarar prescritti i pretesi diritti dell'Impero, cosi sarebbero indipendenti dairimpero i ducati d'i Milano e di Mantova. E' un vantaggio di liberare l'Itaha del Vicariato Imperiale, come si fece già pegli Svizzeri ed i territorii occupati isulla Savoia dalla Francia col trattato del 1601, cioè Eresse, Bugey e Vailromey. Una Confederazione cosi fatta è certamente cosa nuova ed insolita in Italia, ma a di nostri, non già nei tempi antichi, ma non nell'Europa mo¬ derna, che anzi le confederiazioni, quando composte di Stati di 'una nazioine medesima, quando ristrette alla difesa, quando il principale loro scopo fu diretto alla sicurezza ed alla prosperità comune, furono durevolissime e pro- dussero buoni effetti. Cito le leghe degli Svizzeri, degli Olandesi, la confe¬ derazione fra i principati e le Repubbliche che compongono il Corpo Ger¬ manico, gli Stati Uniti di America. In una confederazione degli Stati d'I¬ talia si riunirebbero popoli non solo della stessa nazione, ma eziandio tutti della stessa Religione, annoverando inoltre tra i suoi Potentati il capo me¬ desimo della Religione cattolica (2). Questa memoria venne spedita ai vari Stati Italiani : ma a Roma solo li 13 maggio 1792 al Cav, Damiano di Priocca ministro Plenipotenziario di Sua Maestà il re Vittorio Amedeo III presso il Pontefice Pio VL A Venezia era stata inviata prima, poiché il 15 ottobre 1791 il doge Manin rispose gih con un asciutto diniego di discutere la proposta. La corte di Napoli replicò che era meglio circoscrivere la confedera¬ zione ai bisogni militari ed agli eventi presenti. Circa alla risposta dell'Austria essa fu anche negativa poiché il conte d'Hauteville scrisse li 12 dicemr'e 1792 quainto segue : <( Questo progetto può (( in oggi riguardarsi come svanito e perduto dacché la Corte di Vienna, (( cui la semplicità di esso non tornava forse a grado, ci eccitò contro delle a difficoltà, ed ha progettato a suo luogo un piano di difesa ed alleanza (( armata, di cui sebbene non si abbia che una confusa nozione, puossi però « prevedere abbastanza, che e tempo richiederà assai e calma a concertarlo, (ced ha specialmente in oggetto poi la difesa della Lombardia austriaca». (i) Dicesi che il gran cancelliere De Gubernatis abbia fatto un progetto di unire la Savoia intimamente alla Svizzera. Se si trovasse modb di affidare a questa bellicosa Nazione la difesa senza pregiudizio della sovranità dei nostri sovrani si risparmierebbero spese infinite e si procurerebbe meglio la difesa di un paese aperto e senza fortezze. (2) Il documento si trova negli Archivi di Stato di Torino e venne pubblicato da N, Bianchi, Storia della monarchia Piemontese, voi. III, pag. 527. |
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