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GLI ULTIMI ANNI DI REGNO DI VITTORIO AMEDEO III RE DI SARDEGNA 291 Venendo poi a Napoli il conte d'Hauteville aggiungeva : la corte di Napoli non ci ha peranco fattO' conosbere, a tale riguardo, le sue idee, ma sono cangiate, pur troppo, le sue circostanze, e con esse quelle d'Italia minac¬ ciata, in oggi da una invasione e, cosicché poco fondamento vi ha a sperare che possa in tempo formarsi questa generale unione dei Principi d'Italia. Fallito il tentativo di confederazione Italiana piemontese da Firenze si mosse discorso di una lega di neutri disarmati, ma questa, di certo, non poteva impedire le invasioni Giacobine degli anni successivi. Nell'iiìverno infine del 1793 al 1794 poi i Governi di Vienna e di Londra vollero tentare di unire, in un solo corpo d'esercito, tutte le milizie Italiane escludendone però quelle del regno di Sardegna, che erano in campo sulle Alpi Occidentali, per difendere i confini d'Italia. Le Corti di Napoli, di Toscana, di Parma, e di Modena aderirono di riunire le loro truppe a Cre¬ mona sotto il comando del Principe di Waldek. Questi venne a Cremona, ma vi trovò solo 2000 -soldati Italiani non buoni, doganieri e poliziotti, e slette ad aspettare i 18.000 Napoletani che manovravano sul Volturno, ma non erano disposti a venire nell'Alta ItaHa. Era il concetto Austro-Inglese mancato, come quello Piemontese. Tuttavia il progetto del conte Napione meritava un attento esame, poiché era il primo avviamento all'unità ed al risorgimento Italiano. Capitolo IV. Dal principio del 1792 al 22 settembre dello stesso anno, data del- rinvasione della Savoia ed attacco al Re di Sardegna da parte dei Giacobini francesi. — Prime minacce e incidente Semonville. Il generale Carlo Francesco Duperrier denominato Dumouriez fu mi¬ nistro degli Affari Esteri di Francia dal 15 marzo al 13 giugno 1792 quale Girondino. Napoleone il grande disse di lui, che non era che un miserabile intrigante; era però il Dumouriez un uomo intelligente, accorto e con una grande conoscenza diella diplomazia dei suoi dì, ambizioso ma patriota fran¬ cese. Il partito Giacobino ed il generale Dumouriez immaginarono un gran¬ dioso piano di conquiste per la futura repubblica francese, dimenticando la dichiarazione solenne del 22 maggio 1790 della Costituente francese in cui si proclamava che <( la nazione francese rinunciava ad intraprendere ve- « runa guerra di conquista». I Giacobini e Dumouriez, invece volevano fare ritorno alla grandie poli¬ tica di Francesco I, di Enrico IV, di Richeheu, di Mazarino, di Luigi XIV,
Title | Miscellanea di storia italiana. Terza serie. Tomo XVIII. |
Contributors | Regia Deputazione di storia patria. |
Publisher | Stamperia Reale, |
Date | 1918 |
Call Number | DG651.M67 |
Language | Italian |
Subject | Italy History Sources. |
Type | Books/Pamphlets |
Related Resource Identifier | http://yufind.library.yale.edu/yufind/Record/2820196 |
Title | Page 290 |
Type | Books/Pamphlets |
Transcript | GLI ULTIMI ANNI DI REGNO DI VITTORIO AMEDEO III RE DI SARDEGNA 291 Venendo poi a Napoli il conte d'Hauteville aggiungeva : la corte di Napoli non ci ha peranco fattO' conosbere, a tale riguardo, le sue idee, ma sono cangiate, pur troppo, le sue circostanze, e con esse quelle d'Italia minac¬ ciata, in oggi da una invasione e, cosicché poco fondamento vi ha a sperare che possa in tempo formarsi questa generale unione dei Principi d'Italia. Fallito il tentativo di confederazione Italiana piemontese da Firenze si mosse discorso di una lega di neutri disarmati, ma questa, di certo, non poteva impedire le invasioni Giacobine degli anni successivi. Nell'iiìverno infine del 1793 al 1794 poi i Governi di Vienna e di Londra vollero tentare di unire, in un solo corpo d'esercito, tutte le milizie Italiane escludendone però quelle del regno di Sardegna, che erano in campo sulle Alpi Occidentali, per difendere i confini d'Italia. Le Corti di Napoli, di Toscana, di Parma, e di Modena aderirono di riunire le loro truppe a Cre¬ mona sotto il comando del Principe di Waldek. Questi venne a Cremona, ma vi trovò solo 2000 -soldati Italiani non buoni, doganieri e poliziotti, e slette ad aspettare i 18.000 Napoletani che manovravano sul Volturno, ma non erano disposti a venire nell'Alta ItaHa. Era il concetto Austro-Inglese mancato, come quello Piemontese. Tuttavia il progetto del conte Napione meritava un attento esame, poiché era il primo avviamento all'unità ed al risorgimento Italiano. Capitolo IV. Dal principio del 1792 al 22 settembre dello stesso anno, data del- rinvasione della Savoia ed attacco al Re di Sardegna da parte dei Giacobini francesi. — Prime minacce e incidente Semonville. Il generale Carlo Francesco Duperrier denominato Dumouriez fu mi¬ nistro degli Affari Esteri di Francia dal 15 marzo al 13 giugno 1792 quale Girondino. Napoleone il grande disse di lui, che non era che un miserabile intrigante; era però il Dumouriez un uomo intelligente, accorto e con una grande conoscenza diella diplomazia dei suoi dì, ambizioso ma patriota fran¬ cese. Il partito Giacobino ed il generale Dumouriez immaginarono un gran¬ dioso piano di conquiste per la futura repubblica francese, dimenticando la dichiarazione solenne del 22 maggio 1790 della Costituente francese in cui si proclamava che <( la nazione francese rinunciava ad intraprendere ve- « runa guerra di conquista». I Giacobini e Dumouriez, invece volevano fare ritorno alla grandie poli¬ tica di Francesco I, di Enrico IV, di Richeheu, di Mazarino, di Luigi XIV, |
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