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396 DE GERBAIX DI SONNAZ Il cav. Quartery pregò il signor Helflings a spiegarsi meglio. Il resi¬ dente disse allora che non aveva ordini da Parigi di trattare la pace, ma che aveva parlato solo' per amore a S. M. Sarda, e per desideri di ren¬ dergli servizio. Ma) però non si potrebbe trattare senza la mediazione di una gran Potenza, come la Spagna, che potrebbe condurr^, a buon fine una tanta impresa, ed era necessario avere gran premura poiché Londra e Vienna trattavano pace senza che S. M. Sarda vi fosse compresa. Il Barthélemy, dice il d'Helflings, ha affermato che fra sei mesi la pace generale sarà conclusa. Arriva in allora, a San Maurizio, nel Valais^ il decano de Lazary, ed il suo parente Quartery ; gli narra le confidente fatte dal residente, che, interpellato, fa vedere una lettera del Barthélemy che gli scrive « a Torino si tace jeid è giiunto il momento di fare la pace, per la Sardegna. Il piano politico francesic è di cacciare dalla Lombardia gli Austriaci ed ampliare gli Stati Sardi. Che era interesse di S. M. porre fine a questa guerra che poteva essere funestiissimai delle sue conseguenze e che consigliava a S. M. Sarda di tostO' spedire un corriere a Madrid per chiedere la media¬ zione della Spagna. Il residlente crede che cosi si avrebbe forse potuto ricuperare la Savoya e Nizza od avere un compenso che sarebbe naturalmente una condizione^ della pace. Il residente dice ancora che parlava solo per peoprio zelo e che per tutto, di fatto, si riduce ad implorare per la Sardegna la mediazion,ie della Spagna ed abbandonarsi alla sua discrezione, poiché aveva la massima fiducia in lei. Terminava il signor Helflings colle seguenti parole : « Il Piemonte alleato alla Francia sarà nn argine imponente aille ambizioni Austriache e così diminuita la influenza di Vienna in Italia. Per conseguenza l'interesse della Francia è di indebolire l'Austria per ingrandire S. M. Sarda». Li 17 novjembre il residente annunzia grandi avvenimenti ed insinua non avere fiducia negli alleati. Parla della riunione della Baviera all'Au¬ stria e menziona si spiegherebbe di più con una persona munita di pi^ni poteri. Li 5 dicembre il cav. Quartery propone al decano de Lazary di confe¬ rire segrétamente col residente fraìneese. Il 12 dicembre 1796 il decano de Lazary che doveva avere conferito col signor Helflings^ riferisce che il ministro Barthélemy nispondeva al resi¬ dente : (.' Ho aggiunto qualche modificazione alla nota che mi avete tra- snre^sa relativamente a quanto mi av/éte insinuato sulle disposizioni e pret^ese di Torino in caso di pace, le ho spedite al Comitato di Sicurezza Generale che ha risposto esseirgli tanto impossibile rendere la Savoia e Nizza quanto il cedere Parigi e Versailles)). Il residente insiste di ricorrere alla mediazione della Spagna, che po¬ trebbe indurre la Fralncia a qualche variazione nelle determinazioni di con¬ servar e la Savoia alla Sardegna.
Title | Miscellanea di storia italiana. Terza serie. Tomo XVIII. |
Contributors | Regia Deputazione di storia patria. |
Publisher | Stamperia Reale, |
Date | 1918 |
Call Number | DG651.M67 |
Language | Italian |
Subject | Italy History Sources. |
Type | Books/Pamphlets |
Related Resource Identifier | http://yufind.library.yale.edu/yufind/Record/2820196 |
Title | Page 395 |
Type | Books/Pamphlets |
Transcript | 396 DE GERBAIX DI SONNAZ Il cav. Quartery pregò il signor Helflings a spiegarsi meglio. Il resi¬ dente disse allora che non aveva ordini da Parigi di trattare la pace, ma che aveva parlato solo' per amore a S. M. Sarda, e per desideri di ren¬ dergli servizio. Ma) però non si potrebbe trattare senza la mediazione di una gran Potenza, come la Spagna, che potrebbe condurr^, a buon fine una tanta impresa, ed era necessario avere gran premura poiché Londra e Vienna trattavano pace senza che S. M. Sarda vi fosse compresa. Il Barthélemy, dice il d'Helflings, ha affermato che fra sei mesi la pace generale sarà conclusa. Arriva in allora, a San Maurizio, nel Valais^ il decano de Lazary, ed il suo parente Quartery ; gli narra le confidente fatte dal residente, che, interpellato, fa vedere una lettera del Barthélemy che gli scrive « a Torino si tace jeid è giiunto il momento di fare la pace, per la Sardegna. Il piano politico francesic è di cacciare dalla Lombardia gli Austriaci ed ampliare gli Stati Sardi. Che era interesse di S. M. porre fine a questa guerra che poteva essere funestiissimai delle sue conseguenze e che consigliava a S. M. Sarda di tostO' spedire un corriere a Madrid per chiedere la media¬ zione della Spagna. Il residlente crede che cosi si avrebbe forse potuto ricuperare la Savoya e Nizza od avere un compenso che sarebbe naturalmente una condizione^ della pace. Il residente dice ancora che parlava solo per peoprio zelo e che per tutto, di fatto, si riduce ad implorare per la Sardegna la mediazion,ie della Spagna ed abbandonarsi alla sua discrezione, poiché aveva la massima fiducia in lei. Terminava il signor Helflings colle seguenti parole : « Il Piemonte alleato alla Francia sarà nn argine imponente aille ambizioni Austriache e così diminuita la influenza di Vienna in Italia. Per conseguenza l'interesse della Francia è di indebolire l'Austria per ingrandire S. M. Sarda». Li 17 novjembre il residente annunzia grandi avvenimenti ed insinua non avere fiducia negli alleati. Parla della riunione della Baviera all'Au¬ stria e menziona si spiegherebbe di più con una persona munita di pi^ni poteri. Li 5 dicembre il cav. Quartery propone al decano de Lazary di confe¬ rire segrétamente col residente fraìneese. Il 12 dicembre 1796 il decano de Lazary che doveva avere conferito col signor Helflings^ riferisce che il ministro Barthélemy nispondeva al resi¬ dente : (.' Ho aggiunto qualche modificazione alla nota che mi avete tra- snre^sa relativamente a quanto mi av/éte insinuato sulle disposizioni e pret^ese di Torino in caso di pace, le ho spedite al Comitato di Sicurezza Generale che ha risposto esseirgli tanto impossibile rendere la Savoia e Nizza quanto il cedere Parigi e Versailles)). Il residente insiste di ricorrere alla mediazione della Spagna, che po¬ trebbe indurre la Fralncia a qualche variazione nelle determinazioni di con¬ servar e la Savoia alla Sardegna. |
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