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424 DE GERBAIX DI SONNAZ « ad attaccarci a San Michele per ben tre volte : il primo attacco segui ai 19 « detto (aprile) ad arma bianca, ma sia in questo, che in quei dei giorni suc- « cessivi, furono- essi vigorosamente respinti con grave loro perdita ; nel «primo fatto fecimo 200 prigionieri e fra i quali un colonnello s 16 altri <( uffiziali e pre simo uno stendardo. (( Sul totale gli Austriaci nei diversi combattimenti fecero cattiva fi- « gura, e si batterono da buoni militari i Piemontesi, i Croati e gli Un- « gheresi. « Continuando sempre i Francesi ad avanzarsi con forze superiori alle (( nostre, si determinò il generale Colli di fare abbandonare nella notte dal « 20 al 21 dalle R. truppe i posti che occupavano sul Tanaro come seguì, « facendoli ritirare verslo Mondovì per difendere quella piazza. Alla mat- « tina del 21 i Francesi cominciarono ad attaccare a Vico (si racconta che i « Francesi arrivati alla Madonna di Vico fecero cantare in quel Santuario « una Messa solenne con Te-Deum), ove il combattimento fu assai ostinato, <( intanto altra colonna venne ad assalire da altre parti i ridotti di Mondovì <( che presero in poche ore, allora si fece la ritirata verso Narzole, Cherasco « e li, ove si stabilì il quartiere generale, lasciando però delle truppe a Mon- « dovi. Novello, Monchiero, Carrù, S. Albano, Fossano, Bene e per la linea « di difesa al di qua del Tanaro, ed in detto giorno 21 versO' sera, entrarono (( (i francesi) in M'Ondowì, ove fecero prigionieri circa 1000 uomini dei nostri « soldati per non avere il generale Colli dato loro l'ordine della ritirata, fra « quelli havvi quasi tutto il reggimento delle guardie. II16 di maggio giunse « in questa città (Torino) la centuria di 180 uomdni, residuo del reggimento « delle guardie fatto prigioniero a Mondovì. Il detto reggimento fu rimesso « a completo e provvisto nuovamente delle insegne verso la metà di luglio'^ « tempo in cui fu messo in guarnigione nella nostra città col suo colonnello « brigadiere des Etaies un battaglione del reggimento svizzero bernese col « colonnello Steller, il governatore di Mondovì era il generale Dellera. <( Nei trinceramenti di Mondovì si era dato il fuoco ad una mina per « trappolare i Francesi che si avanzavano, allorquando il cavaliere Caval- (( chini, -capitano del reggimento delle guardie, si portò, d'ordine superiore, « sullo stesso sito della mina, con alquanti suoi soldati. Appena fu avver- « tito del rischio, che la mina saltò e portò via 44 di quei soldati. (A Mondovi) « la perdita fu considerevole da ambe le parti in morti ed in feriti, alcuni « nostri pezzi d'artiglieria caddero pure in tale occasione nelle mani dei « Francesi, i quali, uniti al popolo, non lasciarono da colà emigrare alcuna «persona. Il Vescovo però n'era già dapprima uscito, ma il popolo' prima « della sua partenza gli fece lasciare 12 mila lire. Il generale Rusca è quegli « che entrò in Mondovì alla testa dei Francesi. Dopo la ritirata di Mondovì che portò anche quella delle truppe che èrano a Frabosa e montagne circonvicine. « Si pose in Cuneo, già provvista di tuttO' il necessario, una guarni- « gione sufficiente e si formò alla Madonna delVOlmo un campo di seimila
Title | Miscellanea di storia italiana. Terza serie. Tomo XVIII. |
Contributors | Regia Deputazione di storia patria. |
Publisher | Stamperia Reale, |
Date | 1918 |
Call Number | DG651.M67 |
Language | Italian |
Subject | Italy History Sources. |
Type | Books/Pamphlets |
Related Resource Identifier | http://yufind.library.yale.edu/yufind/Record/2820196 |
Title | Page 423 |
Type | Books/Pamphlets |
Transcript | 424 DE GERBAIX DI SONNAZ « ad attaccarci a San Michele per ben tre volte : il primo attacco segui ai 19 « detto (aprile) ad arma bianca, ma sia in questo, che in quei dei giorni suc- « cessivi, furono- essi vigorosamente respinti con grave loro perdita ; nel «primo fatto fecimo 200 prigionieri e fra i quali un colonnello s 16 altri <( uffiziali e pre simo uno stendardo. (( Sul totale gli Austriaci nei diversi combattimenti fecero cattiva fi- « gura, e si batterono da buoni militari i Piemontesi, i Croati e gli Un- « gheresi. « Continuando sempre i Francesi ad avanzarsi con forze superiori alle (( nostre, si determinò il generale Colli di fare abbandonare nella notte dal « 20 al 21 dalle R. truppe i posti che occupavano sul Tanaro come seguì, « facendoli ritirare verslo Mondovì per difendere quella piazza. Alla mat- « tina del 21 i Francesi cominciarono ad attaccare a Vico (si racconta che i « Francesi arrivati alla Madonna di Vico fecero cantare in quel Santuario « una Messa solenne con Te-Deum), ove il combattimento fu assai ostinato, <( intanto altra colonna venne ad assalire da altre parti i ridotti di Mondovì <( che presero in poche ore, allora si fece la ritirata verso Narzole, Cherasco « e li, ove si stabilì il quartiere generale, lasciando però delle truppe a Mon- « dovi. Novello, Monchiero, Carrù, S. Albano, Fossano, Bene e per la linea « di difesa al di qua del Tanaro, ed in detto giorno 21 versO' sera, entrarono (( (i francesi) in M'Ondowì, ove fecero prigionieri circa 1000 uomini dei nostri « soldati per non avere il generale Colli dato loro l'ordine della ritirata, fra « quelli havvi quasi tutto il reggimento delle guardie. II16 di maggio giunse « in questa città (Torino) la centuria di 180 uomdni, residuo del reggimento « delle guardie fatto prigioniero a Mondovì. Il detto reggimento fu rimesso « a completo e provvisto nuovamente delle insegne verso la metà di luglio'^ « tempo in cui fu messo in guarnigione nella nostra città col suo colonnello « brigadiere des Etaies un battaglione del reggimento svizzero bernese col « colonnello Steller, il governatore di Mondovì era il generale Dellera. <( Nei trinceramenti di Mondovì si era dato il fuoco ad una mina per « trappolare i Francesi che si avanzavano, allorquando il cavaliere Caval- (( chini, -capitano del reggimento delle guardie, si portò, d'ordine superiore, « sullo stesso sito della mina, con alquanti suoi soldati. Appena fu avver- « tito del rischio, che la mina saltò e portò via 44 di quei soldati. (A Mondovi) « la perdita fu considerevole da ambe le parti in morti ed in feriti, alcuni « nostri pezzi d'artiglieria caddero pure in tale occasione nelle mani dei « Francesi, i quali, uniti al popolo, non lasciarono da colà emigrare alcuna «persona. Il Vescovo però n'era già dapprima uscito, ma il popolo' prima « della sua partenza gli fece lasciare 12 mila lire. Il generale Rusca è quegli « che entrò in Mondovì alla testa dei Francesi. Dopo la ritirata di Mondovì che portò anche quella delle truppe che èrano a Frabosa e montagne circonvicine. « Si pose in Cuneo, già provvista di tuttO' il necessario, una guarni- « gione sufficiente e si formò alla Madonna delVOlmo un campo di seimila |
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