Page 433 |
Previous | 510 of 560 | Next |
|
small (250x250 max)
medium (500x500 max)
Large
Extra Large
large ( > 500x500)
Full Resolution
All (PDF)
|
434 ^^ GERBAIX DI SONNAZ 3) Il ministro di Francia a Genova non potieva che trasmettere le loro proposte al Direttorio, e non si poteva ricevere una risposta che fra tre set¬ timane, e questo lungo periodo di tempo poteva mutare la situazione in bene od in male pel Piemonte. Il Re Vittorio Amedeo III penserà forse trattare in modo più diretto la sospensione d'armi e la pace che da Genova. Inoltre è probabile che Sa¬ licetti sarà della Commissione, e dai rapporti che si hanno, nessuno è piiì di lui contrario alle vie della moderazione, della conciliazione e della pace. Faypoul ha ripetuto una seconda volta al cavalier d'Ulloa che gli è affatto impossibile di entrare in qualsiasi negoziato coi Piemontesi e solo offriva i passaporti necessarii. I cav. di Revel e Tonso accettarono i passaporti in questione, par¬ tendo da Genova la mattina dei 25 aprile 1796, e ciò che spinse ancor più i diplomatici sardi in questa decisione si fu che essi erano convinti che il ministro sardo a Genova, cav. Nomis di Cossilla, poteva essere inca¬ ricato, con vantaggio, di ogni trattativa, essendo al corrente di tutti i passi che si fecero in questi giorni (i). Partendo da Genova per fare ritorno a Torino il cav. Ignazio di Revel volle conferire col generale austriaco di Beaulieu, per spingerlo a salvare il Piemonte, convinto che esso ha i mezzi di ciò fare e vorrà farlo. II cav. di Revel ebbe il colloquio desiderato col Beaulieu a Nizza della Paglia, nel Monferrato. Il generale di Beaulieu si dimostrò molto mal¬ contento di quanto gli aveva scritto in quei giorni il marchese Gherardini, ministro di Austria in Torino, Siuila situazione politica nella capitale del Piemonte, e meditando di impadronirsi per l'Austria delle fortezze piemon¬ tesi di Alessandria, di Tortona e di Valenza. Revel spinse però il generale di Beaulieu, che aveva avuto l'aria di promettere poc'anzi al conte di Hauteville di aiutare i Piemontesi fortemente, a tentare un colpo decisivo. — Beaulieu replicò che esso nulla avrebbe fatto, poiché il re Vittorio Amedeo III non poteva a meno che conclude're una pace separata coi Francesi. Il Cav. di Revel cercò persino di incutere spavento al generale di Beaulieu sulla sua responsabilità se colle sue len¬ tezze, titubanze ed incertezze era causa che il Piemonte si separasse dai suoi Alleati. De Beaulieu ebbe l'airia di promettere un soccorso effettivo al perico¬ lante esercito Piemontese, ma il cav. di Revel ben si accorse ch'egli non pensava che a salvare la Lombardia per l'Austria. Il cav. di Revel, disperando affatto di nulla ottenere dal gene¬ rale austriaco, si recò la sera del 26 aprile 1796 a Torino ed espose al Re Vittorio Amedeo IH, che era indispensabile lasciare ogni speranza di soc- (i) Vedi : Fonti per la Storia del nostro Risorgimento — Intorno al Trattato di Che¬ rasco, 31-36, Trucco; e Ignazio Thaon di Revel, Mémoires sur la guerre des Alpes,
Title | Miscellanea di storia italiana. Terza serie. Tomo XVIII. |
Contributors | Regia Deputazione di storia patria. |
Publisher | Stamperia Reale, |
Date | 1918 |
Call Number | DG651.M67 |
Language | Italian |
Subject | Italy History Sources. |
Type | Books/Pamphlets |
Related Resource Identifier | http://yufind.library.yale.edu/yufind/Record/2820196 |
Title | Page 433 |
Type | Books/Pamphlets |
Transcript | 434 ^^ GERBAIX DI SONNAZ 3) Il ministro di Francia a Genova non potieva che trasmettere le loro proposte al Direttorio, e non si poteva ricevere una risposta che fra tre set¬ timane, e questo lungo periodo di tempo poteva mutare la situazione in bene od in male pel Piemonte. Il Re Vittorio Amedeo III penserà forse trattare in modo più diretto la sospensione d'armi e la pace che da Genova. Inoltre è probabile che Sa¬ licetti sarà della Commissione, e dai rapporti che si hanno, nessuno è piiì di lui contrario alle vie della moderazione, della conciliazione e della pace. Faypoul ha ripetuto una seconda volta al cavalier d'Ulloa che gli è affatto impossibile di entrare in qualsiasi negoziato coi Piemontesi e solo offriva i passaporti necessarii. I cav. di Revel e Tonso accettarono i passaporti in questione, par¬ tendo da Genova la mattina dei 25 aprile 1796, e ciò che spinse ancor più i diplomatici sardi in questa decisione si fu che essi erano convinti che il ministro sardo a Genova, cav. Nomis di Cossilla, poteva essere inca¬ ricato, con vantaggio, di ogni trattativa, essendo al corrente di tutti i passi che si fecero in questi giorni (i). Partendo da Genova per fare ritorno a Torino il cav. Ignazio di Revel volle conferire col generale austriaco di Beaulieu, per spingerlo a salvare il Piemonte, convinto che esso ha i mezzi di ciò fare e vorrà farlo. II cav. di Revel ebbe il colloquio desiderato col Beaulieu a Nizza della Paglia, nel Monferrato. Il generale di Beaulieu si dimostrò molto mal¬ contento di quanto gli aveva scritto in quei giorni il marchese Gherardini, ministro di Austria in Torino, Siuila situazione politica nella capitale del Piemonte, e meditando di impadronirsi per l'Austria delle fortezze piemon¬ tesi di Alessandria, di Tortona e di Valenza. Revel spinse però il generale di Beaulieu, che aveva avuto l'aria di promettere poc'anzi al conte di Hauteville di aiutare i Piemontesi fortemente, a tentare un colpo decisivo. — Beaulieu replicò che esso nulla avrebbe fatto, poiché il re Vittorio Amedeo III non poteva a meno che conclude're una pace separata coi Francesi. Il Cav. di Revel cercò persino di incutere spavento al generale di Beaulieu sulla sua responsabilità se colle sue len¬ tezze, titubanze ed incertezze era causa che il Piemonte si separasse dai suoi Alleati. De Beaulieu ebbe l'airia di promettere un soccorso effettivo al perico¬ lante esercito Piemontese, ma il cav. di Revel ben si accorse ch'egli non pensava che a salvare la Lombardia per l'Austria. Il cav. di Revel, disperando affatto di nulla ottenere dal gene¬ rale austriaco, si recò la sera del 26 aprile 1796 a Torino ed espose al Re Vittorio Amedeo IH, che era indispensabile lasciare ogni speranza di soc- (i) Vedi : Fonti per la Storia del nostro Risorgimento — Intorno al Trattato di Che¬ rasco, 31-36, Trucco; e Ignazio Thaon di Revel, Mémoires sur la guerre des Alpes, |
|
|
|
B |
|
C |
|
G |
|
H |
|
M |
|
T |
|
U |
|
Y |
|
|
|