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-442 DE GERBAIX Di SONNAZ ,(( tinà del 29 parti per Parigi passando per la via del Moncenisio il corriere (( Brusa con dispacci ministeriali a queirambasciatore di Spagna, e si spedi (( allo stesso tempo altro corriere per Madrid. Alla sera di detto giorno (( giunse qui il cittadino Murat primo aiutante di campo del generale fran- (( cese Buonaparte (sic), il quale portò i passaporti per li già mentovati Ca- (( valiere di Revel e Cav. Tonso destinati dal Re suoi Plenipotenziarii per (( trattare la pace col Governo francese a Parigi per dove partirono circa le (( ore 9 della mattina susseguente 30 di aprile (1796) prendendo la via del (( Moncenisio ed accompagnati per lungo tratto di strada dal detto aiutante (( di campo che si portò anche a Parigi ove giunse però prima di loro. Quei ((nostri deputati furono ben ricevuti nel loro cammino (i)». IL Istruzioni dei plenipotenziarii Piemontesi di Revel e Tonso per concludere la pace colla Francia. Loro viaggio attraverso la Savoia e Lione. Dopo Tarmistizio di Cherasco del 27 aprile di Revel e Tonso dovet¬ tero preparare la loro partenza per Parigi. Il Re nella sua lettera se ne ri¬ metteva alle istruzioni che aveva dato al Revel quando partì per Genova li 21 aprile. Era persino autorizzato a cedere l'isola di Sardegna alla Francia purché il titolo di Re fosse unito ad un'altra regione degli Stati suoi e che gli si conservasse Valternativa di cui la corte di Sardegna aveva sempre go¬ duto salvo coll'Imperatore. Il 29 ricevette dei Pieni poteri comuni questa volta col cav. Tonso, ma identici a quelH del 21 aprile. (( On n'a pas osé formuler des instructlons à Ignace (de Revel), — cosi scriveva il fratello di Revel al Padre S. André li 29 maggio 1796 — telle- « ment on était navré de' la situation. Allez, faites la paix, et nous sommes (( convaincus que personne n'aurait mieux fait que vous. Tel fut son mandat. (( Arrive à Paris Ignace (de' Revel) voulut dans sai première entrevue avec (( Lacroix soutenir la cause du Roi. Tout cela est inutile, lui dit Lacroix, (( nous savons parfaitement que vous avez ordre de faire la paix à tout prix. (( Ignace (de Revel) en a ecrit et on vient de découvrir que c'est le valet de (( Chambre de Cravanzana qui a trahi le secret. Il est arrété. Le valet de (( Chambre fut condamné (à mort) (2). (i) Ms. Peiroleri, citato. (2) Thaon de Revel, op. cit. ; 352, 357. — Il Bianchi, parlando del tradimento delle istruzioni, dice invece che fu un cameriere del Principe di Carignan j, che, colto il destro di leggere una lettera del suo padrone, nella quale si accennava alle istruzioni, era corso a rivelarlo all'ambasciatore francese a Torino. Detta interpretazione è inesatta poiché in quei dì non vi era a Torino ambasciatore francese. Invece la spiegazione data dal Revel, menzionata dal Carutti, deve essere la vera. E' per altro inconcepibile la negligenza del Cravanzana che però venne accusato di essere molto disordinato nella sua amministra¬ zione, e che è una prova nuova come il Piemonte e lo sventurato Vittorio Amedeo III furono mal serviti da alcuni dei più alti funzionari dello Stato in questi terribili momenti.
Title | Miscellanea di storia italiana. Terza serie. Tomo XVIII. |
Contributors | Regia Deputazione di storia patria. |
Publisher | Stamperia Reale, |
Date | 1918 |
Call Number | DG651.M67 |
Language | Italian |
Subject | Italy History Sources. |
Type | Books/Pamphlets |
Related Resource Identifier | http://yufind.library.yale.edu/yufind/Record/2820196 |
Title | Page 441 |
Type | Books/Pamphlets |
Transcript | -442 DE GERBAIX Di SONNAZ ,(( tinà del 29 parti per Parigi passando per la via del Moncenisio il corriere (( Brusa con dispacci ministeriali a queirambasciatore di Spagna, e si spedi (( allo stesso tempo altro corriere per Madrid. Alla sera di detto giorno (( giunse qui il cittadino Murat primo aiutante di campo del generale fran- (( cese Buonaparte (sic), il quale portò i passaporti per li già mentovati Ca- (( valiere di Revel e Cav. Tonso destinati dal Re suoi Plenipotenziarii per (( trattare la pace col Governo francese a Parigi per dove partirono circa le (( ore 9 della mattina susseguente 30 di aprile (1796) prendendo la via del (( Moncenisio ed accompagnati per lungo tratto di strada dal detto aiutante (( di campo che si portò anche a Parigi ove giunse però prima di loro. Quei ((nostri deputati furono ben ricevuti nel loro cammino (i)». IL Istruzioni dei plenipotenziarii Piemontesi di Revel e Tonso per concludere la pace colla Francia. Loro viaggio attraverso la Savoia e Lione. Dopo Tarmistizio di Cherasco del 27 aprile di Revel e Tonso dovet¬ tero preparare la loro partenza per Parigi. Il Re nella sua lettera se ne ri¬ metteva alle istruzioni che aveva dato al Revel quando partì per Genova li 21 aprile. Era persino autorizzato a cedere l'isola di Sardegna alla Francia purché il titolo di Re fosse unito ad un'altra regione degli Stati suoi e che gli si conservasse Valternativa di cui la corte di Sardegna aveva sempre go¬ duto salvo coll'Imperatore. Il 29 ricevette dei Pieni poteri comuni questa volta col cav. Tonso, ma identici a quelH del 21 aprile. (( On n'a pas osé formuler des instructlons à Ignace (de Revel), — cosi scriveva il fratello di Revel al Padre S. André li 29 maggio 1796 — telle- « ment on était navré de' la situation. Allez, faites la paix, et nous sommes (( convaincus que personne n'aurait mieux fait que vous. Tel fut son mandat. (( Arrive à Paris Ignace (de' Revel) voulut dans sai première entrevue avec (( Lacroix soutenir la cause du Roi. Tout cela est inutile, lui dit Lacroix, (( nous savons parfaitement que vous avez ordre de faire la paix à tout prix. (( Ignace (de Revel) en a ecrit et on vient de découvrir que c'est le valet de (( Chambre de Cravanzana qui a trahi le secret. Il est arrété. Le valet de (( Chambre fut condamné (à mort) (2). (i) Ms. Peiroleri, citato. (2) Thaon de Revel, op. cit. ; 352, 357. — Il Bianchi, parlando del tradimento delle istruzioni, dice invece che fu un cameriere del Principe di Carignan j, che, colto il destro di leggere una lettera del suo padrone, nella quale si accennava alle istruzioni, era corso a rivelarlo all'ambasciatore francese a Torino. Detta interpretazione è inesatta poiché in quei dì non vi era a Torino ambasciatore francese. Invece la spiegazione data dal Revel, menzionata dal Carutti, deve essere la vera. E' per altro inconcepibile la negligenza del Cravanzana che però venne accusato di essere molto disordinato nella sua amministra¬ zione, e che è una prova nuova come il Piemonte e lo sventurato Vittorio Amedeo III furono mal serviti da alcuni dei più alti funzionari dello Stato in questi terribili momenti. |
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